Sintesi: il ruolo strategico del Ciad

2 commenti:

  1. Abbiamo notato come il Ciad sia uno dei principali destinatari della turbina libica,territorio che viene individuato come una potenza regionale, paese emergente in ambito africano con la capitale N'Djaména come punta di diamante.
    Nonostante ciò il contesto in cui vive è in costante evoluzione e rischia di importare elementi di destabilizzazione dalla Nigeria (Boko Haram), RCA (gravi crisi) e Sudan (guerre inter sudaniche). Inoltre il malcontento popolare generale è fomentato dal presidente Déby che esercita il potere tra autocrazia, guerre civili, conflitti esterni e interventi armati, arrivando a nascondere di democrazia il proprio potere dittatoriale attraverso l'abolizione dei limiti di mandato,meccanismo che gli permette di essere rieletto a cadenza quinquennale. Dunque gli avvenimenti ciadiani vanno letti alla luce delle elezioni presidenziali del 2016.
    Inoltre il paese si trova a dover attraversare le insidie del PIL, nel 2013 il reddito pro capite del Ciad arrivava a 3000 dollari; ciò nonostante è difficile comprendere quale sia il reddito medio annuo di un Toubou, circa il 60% della popolazione è sotto la soglia di povertà. Dunque quando vogliamo comprendere lo "stato di salute" del paese bisogna prendere come valore di riferimento il tasso di concentrazione della ricchezza, più questo sarà alto, meno significativo sarà il reddito pro capite. Questa espressione della concentrazione sociale della ricchezza spesso coincide anche con una concentrazione territoriale della stessa, dilatando il divario tra città e campagna, una ricchezza concentrata che amplifica il divario sociale e geopolitico.
    Croce e delizia del paese è l'avvio dello sfruttamento petrolifero, finanziato nel 2003 dalla WB (oleodotto Ciad-Camerun) attraverso un prestito condizionale per la creazione di un Welfare State. Che significato assume il binomio Welfare/petrolio in Ciad?
    Oggi l'implementazione dell'egemonia regionale ciadiana viene svolta dalla Nigeria, che prima di Boko Haram aveva sempre svolto un ruolo egemone, ma che oggi sta determinando un vuoto di potere a livello regionale, vuoto che il Ciad sta cercando di colmare anche grazie a sapienti alleanze locali. Il paese si sta servendo di strumenti di implementazione della transcalarità che sono la Cina e la Francia, e al contempo incorre (o anzi è già "affondata") nel doppio rischio petrolifero di una deriva neo patrimonialista e di criminalizzazione dello stato. Più la torta petrolifera è appetibile e più i processi di criminalizzazione si sviluppano in quella che possiamo definire un'involuzione autoritaria.
    Sul terreno internazionale il Ciad acquisisce l'eredità gheddafiana diventando membro di spicco della CEN-SAD, prendendo il vuoto politico delle dinamiche subsahariane abbandonate dal colonnello e ponendo Déby come nuovo stabilizzatore.
    Pax ciadiana? Ovvero una stabilizzazione dell'area garantita dal Ciad, che si sta svolgendo oggi in maniera molto attiva contro Boko Haram nell'enorme scacchiere dell' Azawad e della Repubblica Centro Africana.
    Cosa implica concretamente questo ruolo pacificatore?
    - Il paese come gendarme del terrorismo contro Boko Haram;
    - Il rafforzamento dei legami con la Francia;
    - un ruolo stabilizzatore a Bangui e nell' Azawad;
    Sfortunatamente la pax porta con sé il rischio di una turbina ciadiana, infatti se il paese non riuscirà a gestire in maniera adeguata questo delicato ruolo, è molto facile che si vengano a creare pressioni e conflitti domestici, ma anche la nascita di rapporti conflittuali con il Sudan e il rischio di spread della turbina in Africa mediterranea, e dunque sulla Libia e indirettamente sull'Africa subequatoriale ed equatoriale.

    RispondiElimina
  2. Cara Alessia,

    Abbiamo visto come il Ciad faccia parte della coalizione contro Boko Haram.
    Nell'ultimo periodo si è registrata una strage di soldati che hanno combattuto con le truppe di Niger, Camerun e Nigeria all'offensiva contro gli jihadisti.

    Dopo la conquista soprattutto dell' importante nodo strategico nel nord della Nigeria (Malam Fatori) , I capi di Niger e Ciad lamentano però una malagestione di questi territori strappati ai jihadisti.
    Dichiarano di frenare le truppe, ma sostengono un impegno maggiore da parte della Nigeria.

    http://it.euronews.com/2015/04/04/boko-haram-ciad-e-niger-frenano-i-miliziani-ma-pretendono-che-la-nigeria-faccia/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+euronews%2Fit%2Fhome+%28euronews+-+home+-+it%29

    Questo articolo potrebbe essere un punto di partenza per riflettere sul ruolo del Ciad e sulla decisione di stoppare ulteriori combattimenti all'estero.
    Questa decisione può essere vista come l' inizio di una stabilizzazione interna, ma allo stesso tempo c'è chi ritiene che la lotta contro le milizie di Boko haram non sia finita e di conseguenza che ci sia ancora la necessità di interventi in campo.

    RispondiElimina