Sintesi Repubblica Centrafricana

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  1. Dopo aver passato in rassegna i paesi attraversati dalle Primavere Nordafricane, siamo arrivati a parlare della Crisi Centrafricana. La Repubblica Centrafricana è uno stato che si colloca vicino all’equatore ma che ha comunque risentito gli effetti della bolla Sahariana. La RCA è grande due volte l’Italia, da notare che il 40 % della popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni.
    Eccezione rispetto agli altri stati confinanti è il tasso di analfabetismo, più basso poiché uno dei fondatori della Repubblica, B. Boganda è stato un fautore dell’educazione nel Paese.
    Ci siamo focalizzati sulla penultima crisi che ha attraversato lo stato, iniziata tra il 23 e il 24 marzo 2013, data in cui Bangui, la capitale cade in mano alla Seleka. Che cosa è la Seleka? In lingua sango il termine significa alleanza, e si traduce in termini pratici in un’alleanza di uomini, organizzazioni e micro gruppi di diverso orientamento che si sono federati sotto questo nome. Partito principale è l’UFDR, guidato da Michel Djotodia.
    La Presa di Bangui, ha come conseguenza la caduta del governo del presidente Bozizé. Le richieste della Seleka appaiono subito ben chiare: infrastrutture, la fine delle discriminazioni per i Gula musulmani, la partecipazione dei locali alle ricchezze offerte dal territorio (petrolio) e la messa in sicurezza del territorio contro bande armate.
    Ben presto si scopre che Michel Djootodia è una persona incapace, non riesce a risolvere la crisi e approfitta dei suoi poteri.
    Si passa quindi a una crisi sempre più transcalare che porta a un’internazionalizzazione della crisi con l’intervento di Francia e Ciad. La Francia si rivela immediatamente l’attore strategico più forte che agisce a tutti i livelli. La crisi raggiunge livelli altissimi e MD è costretto ad abbandonare la città lasciando spazio a una presidentessa a capo del governo di transizione. Perché la Francia raggiunge quest’alto grado di capacità transcalare? La Francia si muove a livello regionale poiché la gran parte degli attori regionali sono suoi alleati. A livello panafricano tramite i paesi alleati; a livello globale in quanto membro dell’UE e titolare di un seggio permanente al CDS dell’ONU. Tutte queste alleanze ci dimostrano come la Francia sia a oggi il più importante attore strategico.

    La RCA si caratterizza per la sua resilienza, in altre parole l’attitudine di un territorio a far fronte a una crisi in modo da mantenere le condizioni di riproduzione del sistema, che si pone all’intersezione tra due modelli geografici:
    1) Modello eterotopico
    2) Modello centro/ periferia di tipo evolutivo
    L’eterotopia è il processo per il quale la territorialità funziona solo sulla base di interventi esterni al sistema stesso. Nel caso della RCA parliamo di elementi esterni portati dalla Francia tra il 1969 e il 1979 che hanno dato luogo a un’eterotopia resiliente. Negli anni successivi si passa all’eterotopia tutelare (Operazione Barracuda) e negli ultimi anni securitaria.
    Il secondo modello, in altre parole quello incentrato su centro/periferia, vede il crollo del potere centrale a seguito delle contestazioni periferiche che riescono a insediarsi nel governo.

    La situazione attuale vede Catherine Samba Panza alla Guida di un governo di transizione in un paese dove continua la lotta tra gli ex-Seleka e gli Anti-Balaka, oppositori della Seleka. Il nome del loro partito significa anti-machete, in quanto arma utilizzata dai guerriglieri seleka.

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